Il treno verso Napoli.
Alle 9.30 puntuale come
un treno svizzero il nostro intercity partì per portarci nella splendida
Napoli. Per chi non ci fosse mai stato c’è bisogno di sottolineare la
sensualità intrinseca di questa città. A Napoli tutto è sesso, tutto. Dal cibo,
al caffè, al mare, alla gente è la città che più di ogni altra è in grado di
risvegliare istinti e appettiti che non si possono spiegare, bisogna viverli! E
infatti bastò il pensiero di stare andando verso Napoli a mettere tutti di buon
umore e anche con un discreto arrapamento. Quando ci fummo sistemati ai nostri
posti, i miei compagni di viaggio erano impazienti di conoscere il programma
che avevo preparato per quei tre giorni ma naturalmente mi piaceva tenerli
sulle spine. Ormai le nostre due coppie erano talmente amalgamate che ci venne
naturale sederci a posti invertiti, io di fianco ad Andrea, con Roberta di
fronte seduta accanto a Pietro e il treno partì. Mantenni un silenzio
pensieroso per i primi 5 minuti del tragitto con gli occhi fissi sulla
minigonna girofiga della mia amica che aveva voluto da subito entrare nell’atmosfera
mignottesca del nostro viaggetto. Se ne accorse e per invogliarmi a parlare decise
di rompere il ghiaccio provocatoriamente. - Riesci a guardarmi bene il sedere,
Carla? Altrimenti posso tirar su la mini. -
Mentre lo diceva aveva aperto le
gambe e concluse ridendomi, spudoratamente, in faccia. Mi piaceva questa svolta
di Roberta verso l’esibizionismo e notai che anche il suo fidanzato si mostrava
piuttosto orgoglioso.
- Indubbiamente amica, se tirassi su la gonna godremmo
tutti di una vista meno difficoltosa -. Roberta evidentemente non aspettava
altro, tirò completamente su la mini fino ad offrirci la vista delle sue
candide mutandine bianche.
- Va bene così? -
-Si inizia a sentire odore di
figa, non è che per caso sei già eccitata come una porca? – rispose Pietro al
mio posto.
Roberta non confermò nè smentì ma l’odore in effetti parlò per lei. Senza
avere il tempo di ricomporsi fummo sorpresi dall’arrivo del controllore, un
ragazzotto sulla trentina, napoletano verace che confermò quello che vi dicevo
dei napoletani. Roberta era in vena di giocare come non l’avevo mai vista, fu
lei a dire al giovane che non trovava i biglietti.
- Per questo tenete su la
vostra gonna? – fece lui visibilmente divertito.
- Si, è probabile che siano qui da qualche parte – disse Roberta per nulla imbarazzata facendo il gesto di cercarli.
- Si, è probabile che siano qui da qualche parte – disse Roberta per nulla imbarazzata facendo il gesto di cercarli.
Facendolo gli offrì il panorama delle
labbra della sua fica. Il controllore se ne andò frastornato e contento
dimenticando completamente il motivo per cui era venuto là. Rimasti soli senza
più paura di essere disturbati, imitai Roberta ma invece di sollevare la gonna
la sfilai completamente e dato che al contrario di lei non avevo indossato le
mutandine rimasi nuda dall’ombelico in giu accanto ad Andrea. Senza che lui lo
chiedesse, mi girai un pochino, offrendo anche io la vista del mio culo. Tutti ci
accorgemmo della sua erezione ma nessuno aggiunse altro. Spalancai le gambe per
farmi osservare meglio. Era iniziato un gioco senza dircelo in cui l’unica
regola era a chi osava di più. La mossa toccava a Roberta che si inginocchiò
tra le gambe del fidanzato per tirargli fuori il cazzo duro dai pantaloni, lo
baciò, prima di cominciare a leccarlo lentamente. Poi lo fece sparire nella sua
bocca, per poi estrarlo lucido di saliva. Lo porse alla mia bocca, come si fa
in una partita di scacchi dove si resta in silenzio e si comunica in altro modo
il turno dell’avversario. Lo presi in bocca. Continuammo fin verso Latina a
passarcelo dalla una bocca all’altra, incuranti del posto in cui eravamo. Alla stazione
di Latina, Andrea stava per raggiungere il piacere, io e Roberta decise a
dividercelo avvicinammo le facce e lasciammo che lui riversasse tutto il
piacere che aveva provato fino ad allora.
– Un ottimo inizio direi - Dissi
rivolgendomi alla mia amica.
Poi la baciai, facendo scivolare nella bocca di
lei la mia lingua. Con il viso impiaccistrato di sperma mi rivestii e iniziai
ad illustrare il nostro programma.
– Siamo quasi arrivati, avremo tutto il
tempo per una doccia e sistemarci prima di andare a pranzo. Le prove del
concerto non inizieranno prima delle 18 quindi anche il pomeriggio sarà a
nostra disposizione. Certo non è il periodo migliore per visitare Napoli ma se
siamo fortunati non farà troppo freddo. Dunque ho preso tre camere, due per noi
e una riservata al set del nostro film. Ora dobbiamo decidere come dividerci,
se non avete nulla in contrario a me piacerebbe molto dormire con Roberta,
almeno una notte, sono cose che non faccio da quando ero adolescente e credo ci
faccia bene trascorrere un pò di intimità insieme -.
Furono tutti entusiati,
Roberta stava ancora leccandosi le labbra dal mio bacio, e Pietro...beh è
probabile che il ricordo del culo di Andrea gli fece accendere un sorriso
malizioso. L’unico che non sembrava troppo convinto era proprio Andrea a cui
lasciammo la decisione finale prima di scendere alla stazione centrale di
Napoli...
Postato da Carla.
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