giovedì 30 gennaio 2014

In treno verso Napoli.

Il treno verso Napoli.


   Alle 9.30 puntuale come un treno svizzero il nostro intercity partì per portarci nella splendida Napoli. Per chi non ci fosse mai stato c’è bisogno di sottolineare la sensualità intrinseca di questa città. A Napoli tutto è sesso, tutto. Dal cibo, al caffè, al mare, alla gente è la città che più di ogni altra è in grado di risvegliare istinti e appettiti che non si possono spiegare, bisogna viverli! E infatti bastò il pensiero di stare andando verso Napoli a mettere tutti di buon umore e anche con un discreto arrapamento. Quando ci fummo sistemati ai nostri posti, i miei compagni di viaggio erano impazienti di conoscere il programma che avevo preparato per quei tre giorni ma naturalmente mi piaceva tenerli sulle spine. Ormai le nostre due coppie erano talmente amalgamate che ci venne naturale sederci a posti invertiti, io di fianco ad Andrea, con Roberta di fronte seduta accanto a Pietro e il treno partì. Mantenni un silenzio pensieroso per i primi 5 minuti del tragitto con gli occhi fissi sulla minigonna girofiga della mia amica che aveva voluto da subito entrare nell’atmosfera mignottesca del nostro viaggetto. Se ne accorse e per invogliarmi a parlare decise di rompere il ghiaccio provocatoriamente. - Riesci a guardarmi bene il sedere, Carla? Altrimenti posso tirar su la mini. - 
Mentre lo diceva aveva aperto le gambe e concluse ridendomi, spudoratamente, in faccia. Mi piaceva questa svolta di Roberta verso l’esibizionismo e notai che anche il suo fidanzato si mostrava piuttosto orgoglioso. 
- Indubbiamente amica, se tirassi su la gonna godremmo tutti di una vista meno difficoltosa -. Roberta evidentemente non aspettava altro, tirò completamente su la mini fino ad offrirci la vista delle sue candide mutandine bianche. 
- Va bene così? - 
-Si inizia a sentire odore di figa, non è che per caso sei già eccitata come una porca? – rispose Pietro al mio posto. 
Roberta non confermò nè smentì ma l’odore in effetti parlò per lei. Senza avere il tempo di ricomporsi fummo sorpresi dall’arrivo del controllore, un ragazzotto sulla trentina, napoletano verace che confermò quello che vi dicevo dei napoletani. Roberta era in vena di giocare come non l’avevo mai vista, fu lei a dire al giovane che non trovava i biglietti. 
- Per questo tenete su la vostra gonna? – fece lui visibilmente divertito.
- Si, è probabile che siano qui da qualche parte – disse Roberta per nulla imbarazzata facendo il gesto di cercarli. 
Facendolo gli offrì il panorama delle labbra della sua fica. Il controllore se ne andò frastornato e contento dimenticando completamente il motivo per cui era venuto là. Rimasti soli senza più paura di essere disturbati, imitai Roberta ma invece di sollevare la gonna la sfilai completamente e dato che al contrario di lei non avevo indossato le mutandine rimasi nuda dall’ombelico in giu accanto ad Andrea. Senza che lui lo chiedesse, mi girai un pochino, offrendo anche io la vista del mio culo. Tutti ci accorgemmo della sua erezione ma nessuno aggiunse altro. Spalancai le gambe per farmi osservare meglio. Era iniziato un gioco senza dircelo in cui l’unica regola era a chi osava di più. La mossa toccava a Roberta che si inginocchiò tra le gambe del fidanzato per tirargli fuori il cazzo duro dai pantaloni, lo baciò, prima di cominciare a leccarlo lentamente. Poi lo fece sparire nella sua bocca, per poi estrarlo lucido di saliva. Lo porse alla mia bocca, come si fa in una partita di scacchi dove si resta in silenzio e si comunica in altro modo il turno dell’avversario. Lo presi in bocca. Continuammo fin verso Latina a passarcelo dalla una bocca all’altra, incuranti del posto in cui eravamo. Alla stazione di Latina, Andrea stava per raggiungere il piacere, io e Roberta decise a dividercelo avvicinammo le facce e lasciammo che lui riversasse tutto il piacere che aveva provato fino ad allora. 
– Un ottimo inizio direi - Dissi rivolgendomi alla mia amica. 
Poi la baciai, facendo scivolare nella bocca di lei la mia lingua. Con il viso impiaccistrato di sperma mi rivestii e iniziai ad illustrare il nostro programma. 
– Siamo quasi arrivati, avremo tutto il tempo per una doccia e sistemarci prima di andare a pranzo. Le prove del concerto non inizieranno prima delle 18 quindi anche il pomeriggio sarà a nostra disposizione. Certo non è il periodo migliore per visitare Napoli ma se siamo fortunati non farà troppo freddo. Dunque ho preso tre camere, due per noi e una riservata al set del nostro film. Ora dobbiamo decidere come dividerci, se non avete nulla in contrario a me piacerebbe molto dormire con Roberta, almeno una notte, sono cose che non faccio da quando ero adolescente e credo ci faccia bene trascorrere un pò di intimità insieme -. 
Furono tutti entusiati, Roberta stava ancora leccandosi le labbra dal mio bacio, e Pietro...beh è probabile che il ricordo del culo di Andrea gli fece accendere un sorriso malizioso. L’unico che non sembrava troppo convinto era proprio Andrea a cui lasciammo la decisione finale prima di scendere alla stazione centrale di Napoli...

Postato da Carla.

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