Dolci sorprese.
Tutto sommato visto il
posto in cui eravamo ero piuttosto stupita che ci saremmo limitati ad una sega
di nascosto e infatti conoscendo Carla dovevo aspettarmi che aveva conservato
per il dolce la sorpresa finale. Carla è golosissima di dolci come può dimostrare
la sua linea non proprio perfetta ed è per questo che quando si trova davanti
al tortino ripieno di cioccolato fuso fondente i suoi sensi si infiammano,
proprio tutti si. Mentre il cameriere, un uomo belloccio più vicino ai 30 che
ai 40 ci stava servendo, quella porca di Carla con assoluta imperturbabilità si
alzò in piedi e come se fosse la cosa più normale del mondo da fare in un
ristorante pieno di gente si sollevò il vestitino fin sopra le chiappone per
sfilarsi quelle mutandine rese inutili dagli umori che per tutta la sera vi
aveva riversato. Con altrettanta imperturbabilità il cameriere continuava il
suo lavoro e quando stava per andarsene dal nostro tavolo, Carla con la patata
e il culo al vento lo chiamò.
– Scusi -
-Si? -
- Che cafona, stavo dimenticando
di lasciarle la mancia per l’ottimo servizio, è stata una serata
indimentocabile – disse porgendo al cameriere il suo slippino.
L’uomo le
avvicinò al naso e inspirando il forte odore di figa aggiunse – Anche per me –
prima di infilarsele nel taschino e riprendere il suo lavoro.
Andrea e Pietro
erano entusiasti della disinvoltura di Carla nello stare in piedi, vestita ma
con la figa bene in mostra e decine di occhi maschili che la fissavano
imbambolati, io più che entusiata visto che la fregna di Carla la conoscevo
ormai quasi quanto la mia ero sinceramente invidiosa per quella stessa
disinvoltura, si capiva benissimo che stava godendo ad essere così esposta e
desiderata, ma non lo diedi a vedereb ne tantomeno tentai di imitarla. Il suo
dolce lo gustò lentamente, stando in piedi piegata sul tavolo consapevole della
visione del suo culo che stava continuando ad offrire a tutta la sala e quando
con la coda dell’occhio si accorse che il nostro guardone di fiducia si era
tirato fuori il cazzo dai pantaloni e si stava segando senza ritegno si rivolse
ad Andrea:
– Tesoro scusa, ho paura che quel signore mi stia guardando il culo –
disse con il tono sinceramente sconcertato di chi proprio non se l’aspettava.
Andrea
che nonostante le ultime esperienze era rimasto ancora un pò ingenuo rispose
convinto – Vuoi che gli dica di smettere? -
- Ma nemmeno per sogno! Solo temo
che non riesca a vedere bene, saresti così gentile da divaricarmi le natiche e
fargli terminare la sega guardando il mio buco del culo? –
Andrea obbedì
divertito e spalancò il sedere di Carla il più possibile, raccogliendo l’applauso
di quei pochi che avevano ancora le mani libere
- Dunque – esordì Carla quando
finito il dolce si rimise a sedere. – è stata una splendida serata, tutta la
nostra amicizia sta proseguendo in modo splendido ma...- prese una pausa per
grattarsi la figa in modo osceno – ma non credete anche voi che ci manchi
qualcosa? –
Alle uscite di Carla non ci si abitua mai e ci guardammo negli
occhi senza capire dove voleva andare a parare questa volta.
Ci provò Pietro: -
io credo solo che a te manchi un bel cazzo nel culo stasera, ecco cosa ci manca
- -beh questo è senz’altro vero, ma potrei dire lo stesso di te allora –
non riuscimmo
a trattenere una risata, tutti tranne Pietro che non gradì particolarmente di
essere stato messo a tacere con una battuta migliore della sua.
– Cosa intendevi
dire Carla, cosa ci manca? – cercai di togliere Pietro dall’imbarazzo.
– Non lo
so di preciso ma dico, guardiamoci, siamo giovani, belli, nel pieno del nostro
periodo sessuale migliore, ora che non ci sono più stupide gelosie tra noi, io
credo sia venuto il momento di andare oltre.-
- Oltre??? – fu la risposta di
Andrea che ripassando mentalmente tutto quello che era accaduto finora gli
sembrava già più che sufficente.
– Non sto parlando di sesso, almeno non solo.
Cercate di seguirmi. Quel pomeriggio di Halloween ha creato qualcosa tra di
noi, un legame speciale che tutte le coppie ci potrebbero invidiare, e siamo
ormai legati dai nostri stessi segreti – pur non capendo il discorso stava
piacendo a tutti e 3 e la invitammo a proseguire.
– Vi fidate di me? – era una
domanda difficilissima.
– Se non si tratta del mio culo io si – fu il primo a
rispondere Pietro cercando di stemperare la tensione.
– E voi? – continuò Carla
guardandoci negli occhi.
Ci guardammo anche noi e non potevamo far altro che
rispondere di si, a nostro rischio e pericolo.
– Bene! Ascoltate la mia
proposta: ognuno di noi sa cose degli altri che nessun altro conosce e questo
ci rende uniti e unici, la nostra forza sta nello stare tutti insieme e
custodire i nostri segreti. Non credo che altri amici ti guarderebbero allo
stesso modo se sapessero che ti piace prenderlo nel culo Andrea - - Ma...ma è
stato solo una volta, anni fa! – tentò di giustificarsi sapendo benissimo che
Carla aveva ragione e anche che era vero forse a lui piaceva prenderlo nel
culo.
– E cosa direbbe la tua mammina roberta se sapesse che la figlioletta si
fa scopare da ben 5 maschi tutti insieme? Per non parlare di te Pietro, saresti
l’idolo porno di tutte le case di riposo! La verità è che siamo più porci di
quanto vogliamo ammettere, ed è per questo che solo una cosa può renderci ancora
più uniti -
-QUALE???? – sbottammo quasi in coro.
– Ma è molto semplice,
tesori, condivisione! La parola chiave è condivisione! Avete detto che vi
fidate di me e non potete rimargiarvi la parola. Quindi propongo che nei mesi a
venire, ci scambieremo i nostri peccati segreti, vivremo tutti quello che ci
siamo raccontati - .
Calò il silenzio, arrivò il cameriere con il conto,
pagammo e andammo via
Postato da Roberta.
Nessun commento:
Posta un commento