venerdì 24 gennaio 2014

Dolci sorprese.

Dolci sorprese.


Tutto sommato visto il posto in cui eravamo ero piuttosto stupita che ci saremmo limitati ad una sega di nascosto e infatti conoscendo Carla dovevo aspettarmi che aveva conservato per il dolce la sorpresa finale. Carla è golosissima di dolci come può dimostrare la sua linea non proprio perfetta ed è per questo che quando si trova davanti al tortino ripieno di cioccolato fuso fondente i suoi sensi si infiammano, proprio tutti si. Mentre il cameriere, un uomo belloccio più vicino ai 30 che ai 40 ci stava servendo, quella porca di Carla con assoluta imperturbabilità si alzò in piedi e come se fosse la cosa più normale del mondo da fare in un ristorante pieno di gente si sollevò il vestitino fin sopra le chiappone per sfilarsi quelle mutandine rese inutili dagli umori che per tutta la sera vi aveva riversato. Con altrettanta imperturbabilità il cameriere continuava il suo lavoro e quando stava per andarsene dal nostro tavolo, Carla con la patata e il culo al vento lo chiamò. 
– Scusi - 
-Si? - 
- Che cafona, stavo dimenticando di lasciarle la mancia per l’ottimo servizio, è stata una serata indimentocabile – disse porgendo al cameriere il suo slippino. 
L’uomo le avvicinò al naso e inspirando il forte odore di figa aggiunse – Anche per me – prima di infilarsele nel taschino e riprendere il suo lavoro. 
Andrea e Pietro erano entusiasti della disinvoltura di Carla nello stare in piedi, vestita ma con la figa bene in mostra e decine di occhi maschili che la fissavano imbambolati, io più che entusiata visto che la fregna di Carla la conoscevo ormai quasi quanto la mia ero sinceramente invidiosa per quella stessa disinvoltura, si capiva benissimo che stava godendo ad essere così esposta e desiderata, ma non lo diedi a vedereb ne tantomeno tentai di imitarla. Il suo dolce lo gustò lentamente, stando in piedi piegata sul tavolo consapevole della visione del suo culo che stava continuando ad offrire a tutta la sala e quando con la coda dell’occhio si accorse che il nostro guardone di fiducia si era tirato fuori il cazzo dai pantaloni e si stava segando senza ritegno si rivolse ad Andrea:
 – Tesoro scusa, ho paura che quel signore mi stia guardando il culo – disse con il tono sinceramente sconcertato di chi proprio non se l’aspettava. 
Andrea che nonostante le ultime esperienze era rimasto ancora un pò ingenuo rispose convinto – Vuoi che gli dica di smettere? -
 - Ma nemmeno per sogno! Solo temo che non riesca a vedere bene, saresti così gentile da divaricarmi le natiche e fargli terminare la sega guardando il mio buco del culo? – 
Andrea obbedì divertito e spalancò il sedere di Carla il più possibile, raccogliendo l’applauso di quei pochi che avevano ancora le mani libere 
- Dunque – esordì Carla quando finito il dolce si rimise a sedere. – è stata una splendida serata, tutta la nostra amicizia sta proseguendo in modo splendido ma...- prese una pausa per grattarsi la figa in modo osceno – ma non credete anche voi che ci manchi qualcosa? – 
Alle uscite di Carla non ci si abitua mai e ci guardammo negli occhi senza capire dove voleva andare a parare questa volta.
 Ci provò Pietro: - io credo solo che a te manchi un bel cazzo nel culo stasera, ecco cosa ci manca - -beh questo è senz’altro vero, ma potrei dire lo stesso di te allora – 
non riuscimmo a trattenere una risata, tutti tranne Pietro che non gradì particolarmente di essere stato messo a tacere con una battuta migliore della sua.
 – Cosa intendevi dire Carla, cosa ci manca? – cercai di togliere Pietro dall’imbarazzo.
 – Non lo so di preciso ma dico, guardiamoci, siamo giovani, belli, nel pieno del nostro periodo sessuale migliore, ora che non ci sono più stupide gelosie tra noi, io credo sia venuto il momento di andare oltre.- 
- Oltre??? – fu la risposta di Andrea che ripassando mentalmente tutto quello che era accaduto finora gli sembrava già più che sufficente. 
– Non sto parlando di sesso, almeno non solo. Cercate di seguirmi. Quel pomeriggio di Halloween ha creato qualcosa tra di noi, un legame speciale che tutte le coppie ci potrebbero invidiare, e siamo ormai legati dai nostri stessi segreti – pur non capendo il discorso stava piacendo a tutti e 3 e la invitammo a proseguire.
 – Vi fidate di me? – era una domanda difficilissima.
 – Se non si tratta del mio culo io si – fu il primo a rispondere Pietro cercando di stemperare la tensione. 
– E voi? – continuò Carla guardandoci negli occhi. 
Ci guardammo anche noi e non potevamo far altro che rispondere di si, a nostro rischio e pericolo. 
– Bene! Ascoltate la mia proposta: ognuno di noi sa cose degli altri che nessun altro conosce e questo ci rende uniti e unici, la nostra forza sta nello stare tutti insieme e custodire i nostri segreti. Non credo che altri amici ti guarderebbero allo stesso modo se sapessero che ti piace prenderlo nel culo Andrea - - Ma...ma è stato solo una volta, anni fa! – tentò di giustificarsi sapendo benissimo che Carla aveva ragione e anche che era vero forse a lui piaceva prenderlo nel culo.
 – E cosa direbbe la tua mammina roberta se sapesse che la figlioletta si fa scopare da ben 5 maschi tutti insieme? Per non parlare di te Pietro, saresti l’idolo porno di tutte le case di riposo! La verità è che siamo più porci di quanto vogliamo ammettere, ed è per questo che solo una cosa può renderci ancora più uniti - 
-QUALE???? – sbottammo quasi in coro. 
– Ma è molto semplice, tesori, condivisione! La parola chiave è condivisione! Avete detto che vi fidate di me e non potete rimargiarvi la parola. Quindi propongo che nei mesi a venire, ci scambieremo i nostri peccati segreti, vivremo tutti quello che ci siamo raccontati - .
Calò il silenzio, arrivò il cameriere con il conto, pagammo e andammo via

Postato da Roberta.

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