Abbiamo esagerato?
E’ giusto che a questo punto vi dica due parole su
di me. Quello che vi ha accennato Andrea è solo una piccola parte della mia
vita, è vero in gioventù scattai quelle
foto per il calendario e non l’ho mai rinnegato, ma la mia vera passione è la
musica! Purtroppo non è una strada semplice e mi accontento di fare la corista
di una band sgangherata che suona in piccoli localini underground, anche se non
mi permette di viverci è un lavoro che mi da molte soddisfazioni, mi fa stare a
contatto con la gente, mi permette di viaggiare ogni tanto e risponde
perfettamente ad una mia grande caratteristica, sono una persona fortemente
esibizionista come forse qualcuno avrà già notato. Questo lato del mio
carattere mi ha creato non pochi problemi in passato perchè io lo sono proprio
in tutto e quindi anche per quanto riguarda il mio corpo e il sesso.
La mia più
grande fortuna è stata incontrare Pietro, un uomo comprensivo e molto aperto
mentalmente che ha saputo cogliere al volo le opportunità che ne potevano
derivare e sfruttarle anche a suo vantaggio. Io non so spiegarvi bene cosa
accade ma quanto sento lo sguardo degli altri posarsi su di me mi trasformo, mi
sento forte, potrei sollevare le montagne! E così forse vi è più chiara anche
la storia del calendario e tutto quello che seguirà. Ma torniamo a noi. Dopo
che Roberta e Andrea furono andati via quella sera ero entusiasta per come
fossero andate le cose tra noi, mi ero fatta in quattro perchè tutto filasse
liscio come l’olio ed ero molto preoccupata per la reazione dei nostri amici,
non tanto di Roberta che sapevo già essere una donna molto calda quanto
piuttosto di Andrea. E qui devo confessarvi una mia particolare attrazione
verso quell’uomo che covava in me da tanto tempo.
Non banalizziamo però, non si
tratta in questo caso di una semplice attrazione fisica o sessuale, per carità!
Quella sarebbe stata molto più semplice da gestire con un paio di chiavate come
è accaduto in passato senza grandi drammi da parte di Pietro. No, quello che
provavo per Andrea era molto diverso e se vogliamo più pericoloso, non per me
sia chiaro, ma per quanto sarebbe stato difficile spiegare bene la natura dei
miei sentimenti. Io amo Pietro, questo è sicuro ma credo di avere per Andrea
una specie di cotta adolescenziale, un sentimento più puro del semplice sesso,
un affetto sincero e controverso. Non ne avevo ancora parlato con Pietro perchè
gli uomini su queste cose sono più lenti, bisogna condurli piano piano ma ero
certa che la figa e la bocca di Roberta mi avrebbero aiutato parecchio e
infatti...
- Non pensi che abbiamo un pò esagerato? - esordì Pietro mentre cercavo di sistemare alla
meglio la cucina, ancora nuda come ci avevano lasciato i nostri amici.
- Si lo so, forse abbiamo esagerato...con tutto quel
cibo, ma ci tenevo a fare bella figura e poi dai non ci capita mica tutti i
giorni, ogni tanto possiamo permettercelo, no? – fu la mia risposta per restare
sul vago, avendo capito benissimo a cosa si riferisse.
- Sei proprio una diabolica puttanella – incalzò Pietro
sorridendo malizioso – non vedevi l’ora di mettere le mani, e la bocca sul
cazzo del mio amico ammettilo! –
- E c’è bisogno di dirlo? Come se poi a te la figa
di Roberta ti abbia disgustato...ma poi chi dice che Andrea sia solo amico tuo?
–
Mi serviva un aggancio per introdurre l’argomento.
Decisi di abbandonare la cucina, avrei finito domani e mi diressi tra le
braccia del mio uomo, cercando la sua bocca e la sua lingua che ancora sapeva
di sesso come sicuramente anche la mia. Fu un bacio di intesa come sempre, l’intesa
di una coppia molto unita che può dirsi e farsi di tutto, ma questa volta il
discorso era molto più complesso. Scambiarci il sapore intimo di altre persone
mi fece eccitare ancora e presi il coraggio per riprendere il discorso.
- Credi davvero che abbia bisogno di sedurre il tuo
amico se avessi semplicemente voglia di cazzo? Secondo te quanto ci metterei a
trovarne quanti ne voglio se fosse solo questo?
- Maledetta non ripeterlo, guarda che effetto mi fa solo
il pensiero – e nonostante i recenti orgasmi mi sfoggiò una delle sue erezioni
migliori a cui non seppi resistere. Forse Pietro non si era ancora reso conto
di quello che gli stavo dicendo ma ormai la voglia di fargli un pompino come si
deve era diventata più urgente e mi dedicai al suo membro con tutta la passione
di sempre.
- Domani chiamo Andrea, così chiederò a lui se
abbiamo esagerato o non ancora – dissi quando ebbi finito di ingoiare quel poco
di sperma che ero riuscita ad estrarre dai coglioni di Pietro messi a dura
prova da quella giornata.
Postato da Carla.
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