martedì 28 gennaio 2014

Aria di Napoli.

Aria di Napoli.


   Due settimane mi sembrava un tempo sufficiente a far riprendere tutti i miei amici, o dovrei dire pedine, o forse sarebbe meglio amanti dalla nostra ultima pazza avventura prima di invitarli nuovamente a cena, perchè il gioco doveva proseguire. Come avrete capito il nostro più grande piacere non era solo il sesso, ma soprattutto anche il cibo. Avevo dato fondo alla mia arte culinaria preparando una cena abbondante che li avrebbe sfiniti, ma sul menù non vi dirò altro per non anticiparvi la sorpresa che avevo in serbo questa volta. Con mia grande sorpresa non ci fu il minimo imbarazzo nel rivedersi dopo che alcuni tabù importanti erano stati infranti in quel modo che saprete, anzi forse si notava una gentilezza particolare di Pietro nei confronti di Andrea e conoscendolo, come lo conosco io, non si trattava di un banale senso di colpa per quello che era successo tra loro. Senza scadere nel retorico posso affermare che il mio fidanzato stava sviluppando un’attrazione molto particolare nei confronti dell’amico, nulla di omosessuale sia chiaro, ma un affetto complice e maschile che stava conducendo il nostro rapporto nella direzione giusta. La cena trascorse nel modo più tranquillo e naturale del mondo, non ci furono accenni alle nostre porcate, come se non fossero mai accadute, anche se ormai era chiaro che tutti si aspettavano da un momento all’altro la svolta sessuale della serata. Li lasciai attendere e solo quando stavamo per congedarci, convinti che non sarebbe accaduto più nulla, li fermai sulla porta. 
– Che sbadata! Stavo quasi per dimenticarmi una notizia importante, mi dovete scusare, sarà stato il troppo vino – il vino in effetti era stato abbondante quanto il cibo e in particolare la componente maschile della ronda fu sollevata al pensiero che finalmente ora si sarebbe chiavato. 
   Pietro addirittura si stava già sbottonando i jeans. 
Ma non era quello che avevo in mente. – e dunque dicci di cosa si tratta questa volta? – incalzò Andrea eccitato quanto preoccupato. 
Li feci accomodare mentre Pietro senza chiedere il permesso iniziò a smanettarsi lentamente l’uccello a cui nessuno diede troppa importanza, abituati come eravamo ormai a vederlo con il cazzo in mano. – Venerdì sera canto a Napoli! - 
- Ma è bellissimo! Complimenti – rispose Roberta senza nascondere un pò di delusione, dopo aver visto il cazzo di Pietro farsi sempre più grosso aveva voglia anche lei ma non eravamo ancora al punto in cui poteva buttarcisi sopra senza un pretesto. 
– E voi verrete con me. – conclusi per non lasciarli del tutto a bocca asciutta. – Ho pensato a tutto io, ho prenotato i treni e l’albergo per tutti e quattro, passeremo un week end da sogno, in giro per la città, ci riempiremo di pizza fino a scoppiare, vedrete sarà fantastico.- 
   Non aggiunsi altro ma fu facile collegare la notizia al ragù che avevo servito per cena e soprattutto al nostro prossimo peccato da rivivere. 
– Aspetta un attimo – fece Pietro senza smettere di menarselo anzi accelerando anche un pò. – Ma non erano napoletani quei due che ti hanno trapanata nel film? - 
- Non ti sfugge nulla – commentai andandomi a sedere accanto a lui e sostituendo la mia mano alla sua nella sega per esporre meglio il mio prossimo piano. 
– Oltre naturalmente a goderci la città avremo anche il tempo per goderci altro dei napoletani. Volete sapere tutto adesso o preferite aspettare? - 
- Io preferisco che non fermi quella mano – e naturalmente non avevo intenzione di farlo, anzi notai che la mia proposta di viaggio aveva sortito effetti anche sui nostri amici. 
Roberta aveva tirato fuori il cazzo del suo fidanzato e mi stava imitando. 
– Dunque il nostro viaggio questa volta non avrà una sola missione ma ben due. – parlando aumentavo il ritmo e Roberta faceva lo stesso. 
– La prima sarà quella di recuperare il mio film e la seconda...- 
- Di girarne uno nuovo – concluse Roberta entusiasta stringendo il cazzo di Andrea talmente forte da procurargli una schizzata completamente inaspettata che finì sul pavimento del mio soggiorno in un laghetto profumato di sborra. 
–Andrea sei il solito maiale, solo a sentir parlare di film porno schizzi come un ragazzino – lo presi in giro bonariamente.
 – E ora qui chi pulisce? - 
- Al pavimento penserai dopo, anche qui c’è qualcosa da pulire – si vendicò Andrea indicandomi la sua cappella lucida. 
Non ebbe bisogno di ripetermi l’invito che mi ritrovò in ginocchio tra le sue gambe a lucidarglielo gustandomi ogni goccia di sborra, anzi per entrare in tema direi proprio di sfaccimma con mio sommo piacere. 
Roberta rimasta orfana del cazzo rivolse finalmente le sue attenzioni a Pietro e mentre glielo massaggiava volle azzardare – Sapete che l’altro giorno per la prima volta ho fatto il mio primo soffocone? – il cazzo di Pietro si ingrossò a dismisura. 
– E ti sembra giusto che io non c’ero? – replicò.
 – No, infatti ora se permetti ti faccio vedere se ho imparato bene -.

Postato da Carla.

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