Aria di Napoli.
Due settimane mi
sembrava un tempo sufficiente a far riprendere tutti i miei amici, o dovrei
dire pedine, o forse sarebbe meglio amanti dalla nostra ultima pazza avventura
prima di invitarli nuovamente a cena, perchè il gioco doveva proseguire. Come
avrete capito il nostro più grande piacere non era solo il sesso, ma
soprattutto anche il cibo. Avevo dato fondo alla mia arte culinaria preparando
una cena abbondante che li avrebbe sfiniti, ma sul menù non vi dirò altro per
non anticiparvi la sorpresa che avevo in serbo questa volta. Con mia grande
sorpresa non ci fu il minimo imbarazzo nel rivedersi dopo che alcuni tabù
importanti erano stati infranti in quel modo che saprete, anzi forse si notava
una gentilezza particolare di Pietro nei confronti di Andrea e conoscendolo,
come lo conosco io, non si trattava di un banale senso di colpa per quello che
era successo tra loro. Senza scadere nel retorico posso affermare che il mio
fidanzato stava sviluppando un’attrazione molto particolare nei confronti dell’amico,
nulla di omosessuale sia chiaro, ma un affetto complice e maschile che stava
conducendo il nostro rapporto nella direzione giusta. La cena trascorse nel
modo più tranquillo e naturale del mondo, non ci furono accenni alle nostre
porcate, come se non fossero mai accadute, anche se ormai era chiaro che tutti
si aspettavano da un momento all’altro la svolta sessuale della serata. Li
lasciai attendere e solo quando stavamo per congedarci, convinti che non
sarebbe accaduto più nulla, li fermai sulla porta.
– Che sbadata! Stavo quasi
per dimenticarmi una notizia importante, mi dovete scusare, sarà stato il
troppo vino – il vino in effetti era stato abbondante quanto il cibo e in
particolare la componente maschile della ronda fu sollevata al pensiero che finalmente
ora si sarebbe chiavato.
Pietro addirittura si stava già sbottonando i jeans.
Ma non era quello che avevo in mente. – e dunque dicci di cosa si tratta questa
volta? – incalzò Andrea eccitato quanto preoccupato.
Li feci accomodare mentre
Pietro senza chiedere il permesso iniziò a smanettarsi lentamente l’uccello a
cui nessuno diede troppa importanza, abituati come eravamo ormai a vederlo con
il cazzo in mano. – Venerdì sera canto a Napoli! -
- Ma è bellissimo!
Complimenti – rispose Roberta senza nascondere un pò di delusione, dopo aver
visto il cazzo di Pietro farsi sempre più grosso aveva voglia anche lei ma non
eravamo ancora al punto in cui poteva buttarcisi sopra senza un pretesto.
– E voi
verrete con me. – conclusi per non lasciarli del tutto a bocca asciutta. – Ho pensato
a tutto io, ho prenotato i treni e l’albergo per tutti e quattro, passeremo un
week end da sogno, in giro per la città, ci riempiremo di pizza fino a
scoppiare, vedrete sarà fantastico.-
Non aggiunsi altro ma fu facile collegare
la notizia al ragù che avevo servito per cena e soprattutto al nostro prossimo
peccato da rivivere.
– Aspetta un attimo – fece Pietro senza smettere di
menarselo anzi accelerando anche un pò. – Ma non erano napoletani quei due che
ti hanno trapanata nel film? -
- Non ti sfugge nulla – commentai andandomi a
sedere accanto a lui e sostituendo la mia mano alla sua nella sega per esporre
meglio il mio prossimo piano.
– Oltre naturalmente a goderci la città avremo
anche il tempo per goderci altro dei napoletani. Volete sapere tutto adesso o
preferite aspettare? -
- Io preferisco che non fermi quella mano – e naturalmente
non avevo intenzione di farlo, anzi notai che la mia proposta di viaggio aveva
sortito effetti anche sui nostri amici.
Roberta aveva tirato fuori il cazzo del
suo fidanzato e mi stava imitando.
– Dunque il nostro viaggio questa volta non
avrà una sola missione ma ben due. – parlando aumentavo il ritmo e Roberta
faceva lo stesso.
– La prima sarà quella di recuperare il mio film e la
seconda...-
- Di girarne uno nuovo – concluse Roberta entusiasta stringendo il
cazzo di Andrea talmente forte da procurargli una schizzata completamente
inaspettata che finì sul pavimento del mio soggiorno in un laghetto profumato
di sborra.
–Andrea sei il solito maiale, solo a sentir parlare di film porno
schizzi come un ragazzino – lo presi in giro bonariamente.
– E ora qui chi
pulisce? -
- Al pavimento penserai dopo, anche qui c’è qualcosa da pulire – si vendicò
Andrea indicandomi la sua cappella lucida.
Non ebbe bisogno di ripetermi l’invito
che mi ritrovò in ginocchio tra le sue gambe a lucidarglielo gustandomi ogni
goccia di sborra, anzi per entrare in tema direi proprio di sfaccimma con mio
sommo piacere.
Roberta rimasta orfana del cazzo rivolse finalmente le sue
attenzioni a Pietro e mentre glielo massaggiava volle azzardare – Sapete che l’altro
giorno per la prima volta ho fatto il mio primo soffocone? – il cazzo di Pietro
si ingrossò a dismisura.
– E ti sembra giusto che io non c’ero? – replicò.
– No,
infatti ora se permetti ti faccio vedere se ho imparato bene -.
Postato da Carla.
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