martedì 11 febbraio 2014

Tutti al cinema.

Tutti al cinema.

   Finalmente avevamo il film di Carla. Certo, eravamo andati fin oltre le nostre aspettative per ottenerlo. Quello che era successo sfiorava l'assurdo. E mentre Carla lo faceva, insieme ad Adriano e a quel trans, è vero, io li guardavo con una certa insistenza. Semplicemente perchè mi sembrava tutto troppo "eccessivo". Sì, credo che questa sia la parola giusta. Il giorno dopo, seduti ai tavolini del bar dell'albergo, facemmo colazione ed ebbi modo di dirglielo.
- Ragazzi, andiamoci piano con 'ste cose.
- Che vuoi dire? - domandò Carla.
- Andiamo! Lo sai benissimo. Ieri mi sembra che si sia sfiorata l'esagerazione. Voglio dire, ma chi era quel trans? Che ne sappiamo chi era? Ci siamo comportati come dei diciassettenni arrapati. Il sesso è un'altra cosa. Si fa prima di tutto con la testa.
- Forse Andrea ha ragione - Roberta mi venne in soccorso e si rivolse a Carla. - In effetti non so con quale coraggio tu abbia potuto fare l'amore con quel trans. D'altronde, chi lo conosce. Ha ragione Andrea. Magari era uno che fa marchette nei cessi degli autogrill.
- Va bene, va bene! - esultò Carla. - Cos'è questo, un processo? D'accordo, forse mi sono lasciata andare troppo. Però adesso, questa dovete concedermela - disse prendendo il dvd del suo film dalla borsetta. - Questa è davvero una cosa importante. Voglio che venga proiettato in una di quelle sale per film a luci rosse. Cosa ne dite?
- Questa mi sembra una cosa un pò più tranquilla - dissi. - Mi piace.
   Non fu difficile organizzare il tutto. Carla fece un giro di telefonate, e alla fine riuscì a mettersi d'accordo con il proprietario di un cinema porno della nostra città. Partimmo quello stesso pomeriggio, e la sera andammo tutti in questa sala in cui i segaioli più incalliti della città si davano appuntamento per guardare film hard, e si smanettavano insieme, e c'era sempre un via vai verso il cesso, dove pare che alcuni di loro si smarchettassero a vicenda. In ogni modo, quando entrammo in sala, ci accorgemmo che Carla e Roberta erano le uniche donne. E ebbero gli occhi di tutti addosso nel giro di qualche secondo. Anche perchè non si erano neanche preoccupate di mettere dei vestiti sobri; erano vestite infatti come due troie. Roberta aveva un vestitino nero così corto che ogni tanto era costretta a tirarsi giù, altrimenti si scopriva il culetto. Ma più lo tirava giù per coprirsi la passera e più le si vedevano le aureole delle tette. Carla invece aveva messo dei leggins aderenti, che mettevano in risalto le forme del suo bel culo, ed erano così stretti che si vedeva la forma del perizoma. Insomma, gli smanettoni cominciarono a masturbarsi ancor prima che cominciasse il film.
- Mi sento un pò in imbarazzo - disse Roberta cercando di coprirsi alla meglio.
- Ma che in imbarazzo! - disse Pietro. - Tu qua sei una regina. Non vedi che ti stanno scopando con gli occhi? Dai, falli contenti! - Pietro le tirò giù il vestitino scoprendole le tette, e Roberta con un sussulto se lo tirò su, ma ora si era scoperto il culo.
- Ma cosa fai!? Scemo.
   Andammo a sederci nella fila centrale, e Roberta aveva il culo di fuori, e gli smanettoni se lo menavano poderosamente. Ci mettemmo a sedere e cominciò il film. Era la prima volta che lo vedevo, e devo riconoscere che era piuttosto semplice. Voglio dire, come la maggior parte dei film porno, c'era una trama piuttosto minimalista. C'era Carla che girava per casa in lingerie, con delle calze autoreggenti, un perizoma e il reggiseno, e nient'altro. Sbrigava le faccende domestiche e spesso la telecamera si focalizzava sul suo bel culo grosso. Tipo che si abbassava a novanta per sistemare una cosa in un armadietto, e subito la videocamera faceva un bel primo piano su quello splendido culo tozzo, che tanto mi faceva impazzire. Ad un certo punto si sentì la porta di casa aprirsi e poi richiudersi. Entrarono in scena gli attori, uno dei quali impersonava il fidanzato di Carla. Parlavano solo in napoletano, e lui le disse: "amò, aggio portato n'amico". "Hai fatto benissimo" rispose Carla. "Uah, che chiavata!" disse l'altro. "Amò, tenimmo 'o cazz tuost tuost" disse quello che era il fidanzato di Carla nella finzione. "Adesso ci penso io ai vostri cazzi" rispose Carla. E a quel punto andarono in camera da letto, e cominciarono a montarsi Carla insieme. Erano dei fenomeni, ci sapevano davvero fare. Intanto mi era venuto durissimo, e Carla che era seduta accanto a me mi mise una mano sulla gamba, e lentamente la fece salire verso il mio cazzo. Lo palpò e mi sorrise.
- Vedo che il film ti sta piacendo - mi disse.
- Beh, sei tu che mi piaci. Mi ecciti.
- Vieni, dammi un bacio.
   Le nostre bocche si incontrarono. Finalmente quello che avevo sempre desiderato. Baciare Carla. La mia lingua contro la sua. La sua bocca era molto calda e umida, proprio come me la immaginavo, e aveva un sapore di sesso, quasi come se in quel momento sentissi il sapore di tutti i cazzi che aveva accolto fino a quel momento. Tutti insieme, adesso tutti nella mia bocca. Sentivo tutti i cazzi e tutte le eiaculazioni che avevano fatto un giretto nella bocca di Carla. E intanto aveva tirato giù la lampo dei miei jeans e me lo aveva tirato fuori, e mi masturbò piano piano. Ci baciammo per tutto il tempo, e quando ci fermammo per guardare cosa stavano facendo Roberta e Pietro, ci accorgemmo che stavano facendo la stessa cosa. E di un'altra cosa mi accorsi, che la maggior parte dei clienti del cinema si erano fatti strada verso di noi, e si stavano segando in modo indecente guardando più noi che il film. E così continuammo a baciarci, e la mano delicata di Carla continuava ad andare su e giù sul mio cazzo. Mi stava facendo esplodere, e infatti altri cinque minuti e la mia sborra schizzò dappertutto. Anche Pietro iniziò a schizzare. Il film era giunto alla fine, alla scena in cui Carla si inginocchiava davanti ai suoi due partner, e si faceva schizzare in faccia. A quel punto ci fu un orgasmo collettivo di tutti i segaioli. E così ce ne andammo via, prima che si riaccendessero le luci. Avevo una voglia matta di passare una notte da solo con Carla. Volevo amarla come se fosse stata la mia donna, e non la donna di Pietro. 

Postato da Andrea.

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